Un lavoro equilibrato e ambizioso per il sistema idrico integrato in Polesine

L’Assemblea del Consiglio di Bacino “ATO Polesine” ha approvato mercoledì 29 luglio il piano tariffario del Servizio Idrico Integrato per il periodo 2020 – 2023, in conformità al nuovo metodo MTI-3 stabilito da ARERA, che prevede nel quadriennio il mantenimento delle tariffe invariate rispetto al 2019, a fronte di un impegnativo ed ambizioso Piano di investimenti nel settore idrico dell’importo complessivo di 148 milioni di Euro nei prossimi 8 anni.

In particolare il Piano prevede interventi strategici ed ordinari in tutti i settori del servizio gestito da acquevenete Spa:

  • interventi di acquedotto:  107.654.848 €, tra i quali le importanti opere di riqualificazione del sistema degli approvvigionamenti per l’ammodernamento delle centrali di potabilizzazione, la messa in sicurezza della filiera produttiva e l’utilizzo di nuove fonti più sicure e di ottima qualità;
  • interventi di fognatura: 15.268.395 €, tra i quali la riqualificazione delle reti fognarie e degli impianti di sollevamento e l’adeguamento degli sfioratori di piena;
  • interventi di depurazione acque reflue: 23.168.570 €, tra i quali la realizzazione di impianti centralizzati di essiccamento dei fanghi residui tramite innovative tecnologie ecosostenibili, l’efficientamento degli impianti di trattamento e la dismissione degli impianti di piccole dimensioni;
  • interventi sui fabbricati: 2.135.000 €, tra i quali l’adeguamento delle sedi operative.

Il lavoro di pianificazione degli interventi è stato condotto dalla struttura tecnica del Consiglio di Bacino in sinergia con Acquevenete bilanciando il fabbisogno di infrastrutture, necessarie al miglioramento della qualità e dell’efficienza del servizio, con l’obiettivo di mantenere invariata la tariffa a favore della sostenibilità per gli utenti.

Il commento del Presidente del Consiglio di Bacino Leonardo Raito è estremamente soddisfatto: 

Grazie al lavoro svolto e ai sindaci che hanno approvato il piano tariffario riusciremo a garantire investimenti fondamentali nell’ambito polesano senza incrementare la tariffa e quindi mantenendo un equilibrio importante. Va dato atto all’ottimo lavoro svolto da Acquevenete e a una sinergia sempre più efficace tra azienda, Consiglio di bacino ed enti locali, capaci di garantire interventi significativi con una programmazione a media scadenza che è anche lungimirante e pienamente rispettosa degli obiettivi dei sindaci, del territorio e della corretta gestione della risorsa idrica. 

La vittoria di Conte in Europa

Non posso certo dire di essere un fan del presidente del consiglio Giuseppe Conte, intollerante come sono all’idea di un capo del governo capace, indistintamente, di guidare un esecutivo a trazione di destra e uno a trazione grillo-sinistra.

Ciò tuttavia, non posso disconoscere l’impegno degli ultimi giorni in Europa, che ha prodotto un risultato importante e per certi versi insperato. Riuscire a portare in Italia, uno dei paesi più colpiti dal Covid, oltre 200 miliardi di euro, rappresenta un successo che va iscritto, per primo, al presidente Conte.

Con l’operazione Recovery Fund, il presidente del consiglio ha rimarcato un ruolo centrale per l’Unione Europea, e un ruolo centrale per l’Italia in Europa, ruolo che nemmeno i cosiddetti paesi frugali sono riusciti a mettere in discussione.

Come fondatori, ne avevamo diritto, e bene ha fatto Conte a non fermarsi di fronte alle difficoltà e a negoziati sempre più complessi.

Ora, la partita più complessa è quella di spendere le risorse per neutralizzare gli effetti della crisi e per impegnare il paese in una crescita in settori strategici e seri. Ma sarà una sfida non ascrivibile solo alla maggioranza, ma a tutta la politica nazionale.

Insomma, il risultato europeo non può che ritenersi una grande vittoria del nostro presidente del consiglio.

Non facciamo perdere altro tempo alla scuola

Sto leggendo, negli ultimi giorni, diverse prese di posizione in merito alla ripartenza delle scuole a settembre. Credo vivamente che un ritardare ancora le attività di didattica in presenza sarebbe un errore gravissimo.

L’esperienza della scuola è un’esperienza che non si può ridurre al solo trasferimento di contenuti, ma anche a una crescita dei ragazzi come soggetti civili. E i soggetti civili, per costruire una propria coscienza hanno necessità di relazioni umane, vive, calde. Relazioni che solo il contatto (pur con tutti i rispetti di distanziamenti del caso) può garantire.

Per carità di Dio, la didattica a distanza è stata un’esperienza che, nella difficile fase dell’emergenza, ha contribuito a tenere viva la scuola e i suoi compiti. Ma pensare che questa possa sostituire, in toto, il valore del trasferimento e dell’apprendimento in presenza, mi pare quanto meno utopistico.

In questo contesto di ripartenza necessaria, lo dico con rammarico, mi aspettavo di più dagli esperti tecnici che hanno formulato le ipotesi per la scuola. Mi aspettavo, in primis, che l’obiettivo chiaro fosse la ripresa delle attività in presenza. Per ottenere questo imprescindibile obiettivo, sarebbe stato possibile anche attuare delle norme transitorie: perché, ad esempio, non consentire lo sdoppiamento dei gruppi classi co attività laboratoristi assistite, concordate con i docenti, e magari gestite da tecnici o da educatori?

Perché non studiare dei dispositivi di protezione alleggeriti per gli studenti e i docenti che magari potessero superare i problemi legati al distanziamento sociale? Perché non mettere immediatamente in circolo risorse per investimenti urgenti in edilizia scolastica, per costruire aule in più, scuole nuove, laboratori, in una logica di programmazione che tendesse anche alla media scadenza?

In sostanza, credo che non ci sia altra strada che riaprire. Penso che, più del covid, (ovviamente vanno rispettate sicurezza e incolumità di ragazzi e personale) potrebbe influire sul futuro già ombroso della società italiana un buco formativo di due anni!

Un disco per ricordare il maestro Carlo Barbierato

L’Amministrazione comunale di Polesella intende ricordare degnamente il maestro Carlo Barbierato, prematuramente scomparso a fine 2018, e intende farlo con un’iniziativa di promozione della sua arte musicale di cui dà notizia il sindaco Leonardo Raito.

Nei giorni scorsi ho incontrato il maestro Leonello Capodaglio, con cui in passato avevamo collaborato nel recupero della memoria dei musicisti polesellani Celega e Foschini, in un progetto di cui era stato protagonista anche il maestro Barbierato. Capodaglio è in possesso di una serie di registrazioni inedite di Barbierato, che vorremmo tradurre in un cd che possa fissare l’arte del maestro in modo indelebile. A tal fine mi sono già attivato per cercare dei finanziamenti per masterizzare e incidere il disco. 

Carlo Barbierato, polesellano classe 1964, si era diplomato in organo e composizione organistica nel 1990 sotto la guida del maestro Pierluigi Comparin e monsignor Luigi Pieressa. Dal 1997 era organista nella basilica di Santa Maria del Rosario in Polesella. Ha sempre svolto un’intensa attività concertistica ed ha diretto nel 2001 la catalogazione del patrimonio organario della Diocesi di Adria-Rovigo. Ha pubblicato composizioni organistiche e scritti di organologia. E’ stato direttore delle rassegne organistiche “Concerti di Primavera” e “Concerti d’Autunno” nonché dell’Estate organistica a Santa Maria in Punta. E’ stato direttore del concorso organistico nazionale di Anguillara Veneta. Ha fatto parte di giurie di concorsi nazionali ed internazionali. E’ stato presidente dell’associazione organistica veneta. Era docente al conservatorio “Lorenzo Perosi” di Campobasso. Stimatissimo in tutto il Polesine per essersi sempre preso cura di diversi organi e per la sua indubbia generosità, ha lasciato un vuoto indelebile nel mondo culturale provinciale. 

Il sindaco conclude:

Nel nostro programma era prevista la possibilità di ricordare degnamente una figura così nota e stimata. Riteniamo che la realizzazione del disco, così come le belle iniziative avviate dalla Parrocchia, che lo scorso anno tenne uno splendido concerto in suo onore, sia fondamentale. Ringrazio di cuore il maestro Capodaglio per averci pensato. 

Un soldato polesellano torna (simbolicamente) a casa

In una partecipata cerimonia tenutasi nella sala consigliare del municipio di Polesella sabato mattina 4 luglio, si è provveduto alla consegna ufficiale del piastrino di riconoscimento del soldato Paolino Zagatto, classe 1922, disperso in Russia nel 1943, Nel rispetto delle normative anti-covid vigenti, i rappresentanti delle associazioni del paese hanno voluto tributare un omaggio ad Alprimide Zagatto, nipote di Paolino, e alla sua famiglia, che hanno alimentato la speranza di scoprire la verità sulla fine dello zio, verità riportata a galla dal lavoro prezioso dell’associazione “Armir, ritorno dall’oblio”, coordinata da Enia Accettura, la cui lettera il sindaco Leonardo Raito ha voluto leggere ai presenti. Raito ha ringraziato l’associazione e i famigliari per il prezioso lavoro di recupero della memoria e del ricordo di questi giovani soldati mandati a combattere un conflitto drammatico e che non riconoscevano proprio. La storia di Paolino è quella di tanti ragazzi inquadrati nell’armata italiana in Russia, quella di lunghissimi viaggi per raggiungere il fronte, delle difficoltà di rintuzzare gli attacchi dei sovietici galvanizzati dall’essere riusciti a non capitolare di fronte ai tedeschi, del freddo brutale, della neve, degli equipaggiamenti insufficienti. Raito ha voluto lodare l’impegno della comunità nella salvaguardia di queste memorie, che già hanno portato, con i due bei libri di Franco Gennari, alla riscoperta di tutti i caduti polesellani delle due guerre mondiali. Il sindaco ha poi consegnato un attestato al signor Zagatto che ha ringraziato i presenti per la partecipazione alla commemorazione. Sono poi seguiti gli interventi del presidente provinciale dell’associazione reduci e combattenti, Lino Pietro Callegarin che ha insistito sul valore culturale di queste testimonianze e della professoressa Filomena Quaranta, a nome dell’associazione “Polesella Cultura e Territorio” che ha donato alla famiglia Zagatto il libro di Franc Gennari, Bucce di patata. L’amministrazione comunale ha inoltre voluto riconoscere un attestato di merito alle associazioni del paese che hanno collaborato nel periodo dell’emergenza coronavirus. Da ultimo, il sindaco ha voluto sottolineare che le azioni culturali di recupero della memoria continueranno, auspicando la realizzazione di un museo che raccolga testimonianze della guerra.