Le grandi opere per il futuro di Polesella

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Nei primi quattro anni di mandato, l’amministrazione comunale ha centrato una serie di traguardi che rappresentavano interventi attesi dalla comunità. Nel mentre si sono potute cogliere ulteriori opportunità sulla base di finanziamenti derivanti da bandi nazionali, regionali, di fondazioni. Tra i cantieri e le azioni più significative messe in campo non possono essere trascurate le scuole, il cimitero, la sistemazione egli ampliamenti degli impianti sportivi, la sistemazione e messa in sicurezza di strade e incroci (tra tutti quello pericolosissimo di Via Verdi/Via Dante), gli investimenti nella segnaletica orizzontale, le ampie azioni di manutenzione di case comunali, edifici pubblici, l’asfaltatura di diverse strade, la bonifica del cemento amianto dalle coperture degli edifici pubblici, la sistemazione del ponte sul Poazzo a Raccano. A queste azioni vanno sommati i cantieri già affidati o già giunti a progettazione definitiva e che hanno copertura da risorse comunali: la sistemazione del Punto Sanità, la sistemazione dei parchi pubblici, la realizzazione del parco inclusivo di Raccano, la sistemazione di Via Don Minzoni, quella di Via Don Sturzo e Via Trieste, la sistemazione e l’ampliamento del magazzino comunale, la nuova sala informatica alle scuole medie, il rifacimento dell’impianto luci al campo sportivo, al campo da tennis e al palazzetto e diverse altre.

Ma è sulle grandi opere che il 2019 si apre. A tal fine una riunione della Giunta comunale ha visto una attenta valutazione e una scelta degli investimenti più significativi che partiranno nell’anno:

Come Giunta Comunale, dopo un attento confronto e dopo aver sentito più pareri e suggerimenti, abbiamo deciso i cinque grandi interventi che caratterizzeranno la nostra fine di mandato e, se lo decideremo e i cittadini ci daranno fiducia, i prossimi anni. Gli interventi saranno:

  1. Sistemazione ex cinema Vittoria, con risorse comunali (maper cui si cercherà di sensibilizzare sia la Regione Veneto che la Fondazione Cariparo come supporto al finanziamento) che diventerà sede della biblioteca e di un polo culturale e ricreativo anche con finalità turistiche e museali. Un progetto da oltre 400.000 euro;
  2. Realizzazione rotatoria Via Magarino/SP40, per cui è già previsto un cofinanziamento regionale di 200.000 euro e che segnerebbe un raccordo fondamentale con l’area Polesella 2000, garantendo nuove prospettive di sviluppo nell’area orientale del paese. L’opera costerà circa 450.000 euro;
  3. Sistemazione antisismica del palazzetto dello sport, per cui è previsto un cofinanziamento regionale di 100.000 euro e che vedrà un cantiere da 235.000 euro per la definitiva e completa messa in sicurezza e l’ammodernamento della struttura;
  4. Esternalizzazione del servizio di gestione della pubblica illuminazione, con il rifacimento completo di tutti gli impianti, per una gara poliennale superiore ai 3.000.000 di euro;
  5. La pista ciclabile di completamento dell’area ex Fossa(Sinistra Po), secondo progetto che in parte dovrebbe essere finanziato dalla Regione del Veneto e che vedrà un investimento da oltre 200.000 euro per la sistemazione dell’area della Fossa.

A questo piano di grandi opere, l’amministrazione comunale intende lavorare per altre iniziative sempre nel campo dell’urbanistica e dei lavori pubblici: la redazione del piano comunale degli interventi, il rifacimento e la ritinteggiatura degli esterni del municipio; l’avvio nuova campagna di scavo in area archeologica di Via del Gorgo; la realizzazione di area sgambamento cani (presumibilmente in Via Roma); un nuovo ampliamento del cimitero, con realizzazione di loculi e cappelle gentilizie; la sistemazione degli alloggi comunali oggi non utilizzati per mancanza di risorse da investire in impiantistica (specie Via Selmi); l’asfaltatura di Via I Maggio, Via Roma, Corso Gramsci e di altre vie del paese; il censimento e miglioramento della segnaletica verticale e orizzontale; l’ammodernamento spazi e laboratori e altri interventi presso le locali scuole medie; l’acquisizione di area in Via Magarino, per realizzare un parcheggio; la possibile sistemazione dell’area ex Fossa sul retro della rivendita tabacchi, per realizzare un parcheggio non asfaltato ma funzionale a molteplici esigenze (mercati, fiere, mercatini ecc.); la possibile sistemazione dei pontili per le barche dell’attracco fluviale; la sistemazione della Saletta Agostiniani; la verifica dei marciapiedi su tutto il territorio comunale; la verifica del passaggio pedonale della lottizzazione Raccano che pare interessato da frane; un’azione di restyling e verifica delle piste ciclabili (necessità di manutenzioni di manti stradali e attrezzature); la risemina del campo principale e la possibile realizzazione di un campo di allenamento in sintetico che ridurrebbe di molto il tema delle manutenzioni del verde; e sempre nell’area sportiva, ma in subordine rispetto agli interventi su riportati, si potrebbe valutare la realizzazione di nuovi spogliatoi separati dalla tribuna del campo principale e l’installazione di una tribunetta sul campo da calcetto.

 

Cinque anni per decidere il futuro del nostro paese

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In questa lettera aperta ai miei concittadini intendo fissare quelli che, a mio avviso, saranno i percorsi per costruire un futuro più prospero alla comunità di Polesella. I prossimi cinque anni, per una serie di contingenze, saranno determinanti. Ci sarà da fare uno sforzo come comunità, per arrivare tutti insieme a vincere le sfide che ci aspettano.

 

I prossimi cinque anni saranno quelli determinanti per il futuro del paese, quelli in cui Polesella deciderà se fare un grande salto di qualità caratterizzandosi anche per il valore delle proprie potenzialità economiche o se si accontenterà di quello che è. Con gli investimenti realizzati e programmati ci saranno ricadute dirette e indirette per milioni di euro, che potrebbero generare spazi virtuosi per occupazione, nuova imprenditoria, nuovi insediamenti produttivi, commerciali e turistici. La posizione geografica strategica è un grande vantaggio per noi, per le imprese del territorio e per la logistica. L’intermodalità, il turismo sostenibile con i suoi percorsi (la Ven.To., i cammini del turismo religioso, le ciclabili, il turismo fluviale), i collegamenti ai piani di area vasta, rappresentano opportunità da non lasciarci sfuggire. Così come il possibile inserimento nella zona economica speciale del Polesine che potrebbe portare decine di milioni sul territorio a sostegno di occupazione e impresa e per cui sarò personalmente a Venezia questa settimana a Confindustria, anche con il presidente della Regione Zaia.

In questi anni i residenti di Polesella e dei territori vicini stanno vedendo crescere in modo significativo i servizi che il paese sta erogando a persone e famiglie: più presenza di assistente sociale, il punto sanità che si apre alla medicina di gruppo, corsi di formazione di vario genere aperti ai cittadini, e per ragazzi e famiglie i corsi di inglese e di lingue, di informatica, il doposcuola, la mensa per la settimana corta, il trasporto scolastico, maggiori ore di biblioteca. Tutto è ampliato e rafforzato rispetto al momento del nostro arrivo proprio perché riteniamo che i servizi essenziali e complementari, nella loro qualità e quantità caratterizzino le comunità che guardano al futuro piuttosto che quelle che guardano al passato o che sono ferme.

Il tutto in un paese più sicuro, che vede, grazie anche ai sostanziosi investimenti effettuati in videosorveglianza e a una rinnovata e rafforzata collaborazione tra il comando di polizia locale e le forze dell’ordine, un calo significativo dei microreati compiuti sul territorio, e in un paese dove c’è un tessuto associazionistico attivo e propositivo, capace di organizzare servizi ed eventi straordinari.

Insomma, le basi ci sono tutte. La comunità ha tutta la possibilità di tracciare una strada che valga per un futuro roseo e prospero. Dobbiamo crederci e lavorarci tutti insieme.

Grazie Signor Questore! Un saluto e un ringraziamento a Salvatore Cilona

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Capita spesso di dire che le istituzioni restano anche se i rappresentanti istituzionali passano e non c’è niente di più vero. Così come chi viene eletto svolge dei cicli che hanno inizi e fine, così i territori sono abituati a vedere passare figure di vertice nelle articolazioni dello Stato: prefetti, questori, comandanti provinciali delle diverse armi. Dal 14 gennaio il questore Salvatore Fabio Cilona prende servizio ad Arezzo e lascia il Polesine dopo due anni e mezzo di un’opera che, ritengo, non passerà senza lasciare profondo il segno di una competenza e di doti umane rare. Aldilà del rapporto di stima reciproca che ci legava, tutti coloro che hanno avuto il piacere di partecipare ai coordinamenti per la sicurezza in Prefettura, ne hanno apprezzato le doti di chiarezza, franchezza, realismo. Chi ha avuto a che fare con il questore sa bene che non è uomo che ama girare intorno alle cose, ma che va sempre dritto al cuore della questione. Ha saputo, a mio avviso, coordinare i temi della sicurezza con passione, conoscenza dei dati, capacità di approfondimento delle questioni. È stato uomo attento alle esigenze della provincia, ha saputo raggiungere non solo i centri più significativi, ma anche i comuni più piccoli con una disponibilità e un’apertura che hanno reso l’istituzione “umana” e a portata di cittadini, sia nei momenti buoni che di fronte ai problemi contingenti. Sono stato onorato di averlo avuto ospite in alcune occasioni a Polesella, e davvero orgoglioso quando, al momento del saluto, ho visto nel suo ufficio appesa la targa che, incorniciata, gli abbiamo donato come comunità. Sono segnali, ma di un’importanza notevole per chi cerca di rappresentare degnamente i propri cittadini. Il “nostro” questore va ad assumere la guida della questura di Arezzo, riavvicinandosi a casa, e non possiamo che rivolgere al nuovo arrivato i migliori auguri di buon lavoro. Cilona, fino all’ultimo, ha continuato a manifestare affetto e apprezzamento per il “nostro” Polesine. Resterà quindi sempre uno di noi, e non potremo che dirgli grazie, ogni giorno, per l’impegno che ha saputo profondere per la nostra terra.

L’addio al maestro Carlo Barbierato e un ricordo personale

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(Fotografia di Roberto Giannese per Radio Kolbe)

Non possiamo nasconderci che la cerimonia delle esequie del maestro Carlo Barbierato, tenutasi oggi a Polesella, ha avuto dei tratti emozionanti. Con il nostro illustre concittadino, se ne va una figura cardine del mondo della cultura e della musica polesana, e la presenza di tanta gente e di tante autorità (a proposito, ringrazio di cuore il Presidente della Provincia Ivan Dall’Ara, e i Sindaci di Crespino Angela Zambelli e di Guarda Veneta Erminio Colò) ha certificato la stima e l’affetto con cui tante persone vedevano Carlo. Persona semplice, si è detto, nonostante l’elevato livello intellettuale e culturale di un uomo generoso, forse fin troppo generoso, come hanno riconosciuto oggi diversi interventi. Il nostro parroco Don Umberto e il parroco di Crespino Don Graziano hanno tracciato l’immagine di una persona che ha saputo interpretare con generosità la missione di uomo di cultura capace di dispensare aiuto e amicizia a tutti, operando con sensibilità nel recupero del patrimonio organario della Diocesi di Rovigo.

E’ stato detto che Carlo Barbierato poteva benissimo essere associato alla parola “grazie”. Si tratta di una parola che avrà proferito mille volte al giorno, anche quando, magari, dovevano essere gli altri a rivolgerla a lui per la disponibilità e il supporto che prestava. Ma la sua modestia gli impediva di chiedere, e la sua vita è stata un dono continuo al prossimo, specie alla Chiesa che rappresentava una grande famiglia, fatta di valori comuni e di cose in cui credere.

Ho due ricordi nitidi che mi piace condividere. Quello di uno straordinario organista, che conobbi quando giovane chierichetto frequentavo la parrocchia guidata da quel maestro di stile e teologia che era Don Tarcisio Pigozzo. Carlo arrivava, salutava sempre, prendeva posto all’organo e riempiva le sante messe con le melodie classiche che sapeva interpretare con entusiasmo e passione.

Il secondo ricordo è di quando, giovane assessore nella giunta di Ornella Astolfi, mi trovai a collaborare con lui alle ricerche sui musicisti Celega e Foschini, di origine polesellana, il cui ricordo e le cui musiche voleva recuperare. Mi ricordo l’emozione quando gli regalai un testo originale di Celega, che avevo recuperato a un’asta online e che ero certo, nelle sue mani, sarebbe stata come in un forziere. Poi ancora il concerto con i pianoforti storici che organizzammo in Sala Agostiniani e in cui lui seppe dare sfoggio di competenze manuali e storiche. Fu un’esperienza bellissima. Non mancò mai di ringraziarmi, di darmi del Lei, anche quando gli proposi il tu, perché rispettava il mio essere un docente universitario anche se lui, professore di conservatorio con grande esperienza e così stimato, era forse un gradino sopra me.

Ma per Carlo Barbierato titoli e onori contavano poco. Contava fare quello in cui credeva, così, in modo disinteressato. Proprio quel modo per cui oggi, tanta gente, ha voluto venire a Polesella per l’ultimo saluto. Un saluto a una grande persona, un’intelligenza fervida, un’eccellenza del nostro paese che non potremo dimenticare mai.