Grazie a tutti per la Notte Bianca

20369630_10212059069826483_2425458907070718555_oCari amici,

oggi ho ricevuto personalmente una miriade di complimenti per il successo della Notte Bianca di sabato 29 luglio, iniziativa ormai tradizionale e giunta alla decima edizione. Ci si chiede come riesca un piccolo paese a tirare fuori tante energie, come si possa portare 10.000 persone nel centro di Polesella, come si riesca a far coesistere insieme tante iniziative, tante associazioni. Bene, voglio dirvi che il merito è tutto vostro. Di chi lavora, di chi si è impegnato, di chi ha partecipato, di chi ha diffuso via social, con messaggi, con telefonate agli amici, il programma di una serata che ormai è diventata “mitica”, attesa un anno intero.

Come sindaco, non posso che essere grato ai miei concittadini operosi e desiderosi di promuovere il nostro splendido territorio. Da associazioni come “Soffitte in Piazza”, che è l’anima della collaborazione che porta a questi risultati, a tutti coloro che hanno gestito uno stand, un punto ristoro, che hanno sostenuto un complesso musicale, organizzato una mostra, un’iniziativa. Ma è merito anche delle attività commerciali del paese, che non si sono tirate indietro e hanno arricchito la Notte Bianca con la loro partecipazione di qualità, con il loro spirito positivo e con la capacità di tirare fuori il meglio per fare accoglienza alla tanta gente che ha scelto Polesella per una serata diversa, simpatica, divertente.

Ci sono altri aspetti che è giusto ricordare. Dopo gli episodi di Torino, le autorità centrali chiedono agli organizzatori degli sforzi sempre più marcati. Ordinanze anti vetro, dettagliati piani della sicurezza e dell’emergenza, presidio del territorio, controlli. Giusto così. Ma è anche giusto dire che queste precauzioni necessitano di impegno sempre più concentrato e mirato, e di una vera e propria “cultura della partecipazione” che tutti i manifestanti hanno dimostrato. La sicurezza, è stata garantita dal prezioso lavoro della polizia locale e dei volontari dell’Associazione Nazionale Carabinieri; inoltre la presenza dei carabinieri della locale stazione hanno incrementato anche il senso e la percezione della sicurezza. Così come preziosa è stata la presenza dei volontari della protezione civile.

I gruppi e gli artisti che si sono esibiti hanno garantito un livello importante agli spettacoli. Preziosissimi sono poi stati gli sponsor, che con il loro supporto hanno permesso di garantire la piena realizzazione della manifestazione. La serata è risultata ben equilibrata, con spazi ed eventi pensati per i più piccoli e i più grandi. Si è mangiato bene, si è ascoltata bella musica, si è ballato, si sono fatti acquisti, si sono viste mostre, si è preso il trenino per fare una visita del paese, si sono conosciuti luoghi, persone, amici nuovi. Si sono visti infine gli splendidi fuochi musicali, garantiti dalla professionalità della Ditta Martarello, pluripremiato a livello internazionale. Costano un pò, ma sono una degnissima conclusione di una serata magica.

Chiudo ringraziando ancora tutti. Come sindaco ho ricevuto tantissimi complimenti, ma li giro a tutti voi, che siete stati protagonisti veri dell’organizzazione e della buona riuscita dell’evento. Li giro ai miei assessori e ai miei consiglieri che si sono adoperati lavorando tanto, agli uffici che hanno fatto il loro dovere, senza lesinare tempo e impegno. Noi amministratori passiamo, il nostro tempo è un tempo limitato, ma quando il paese risponde e dimostra che insieme si possono fare cose giganti, non si può che essere orgogliosi del proprio impegno. Già, essere il primo cittadino di una Polesella così, non fa altro che riempirmi d’orgoglio!

La voce e l’energia di Marina Rei ammaliano il pubblico di Villa Selmi a Polesella

POLESELLA (RO) – Voce limpida e potente, virtuosismi melodici, alti e bassi, ma sempre misurati sulla base ritmica, come uno strumento musicale imprevedibile e ammaliante. Il pubblico di Tra ville e giardini ha molto gradito con applausi e richiami lo straordinario concerto Unplugged tour di Marina Rei, che si è esibita ieri sera (20 luglio) nel giardino di Villa Selmi a Polesella (Ro).

La poliedrica cantautrice romana ha inanellato i brani del suo repertorio uno dopo l’altro, senza pause e senza respiro, come una cavalcata straordinaria tra sensazioni, ricordi, emozioni, pezzi pop, altri più intimi, in un crocevia di pensieri e musica. Due soli musicisti in scena che valevano un’orchestra: la stessa Marina Rei, che passava dalla chitarra alla batteria e alle tastiere con la disinvoltura di una vera artista, che dal vivo dà il meglio di sé; e un eccezionale Mattia Boschi che col suo violoncello si inseriva ora a dettare il ritmo ed ora a rievocare l’armonia.

Un concerto in cui i brani sono apparsi in tutta la loro forza poetica, con la musica a fare da sottolineatura, senza arrangiamenti elaborati e pesanti. Apertura con una splendida versione di “Noi”. Marina Rei imbraccia la chitarra e comincia a condurre il pubblico nel suo mondo. Concentratissima, canotta nera minimalista per non distrarre l’attenzione dalla musica, ottima tecnica vocale che non fa una sbavatura. Tre brani e poi si siede alla batteria per un emozionante “Inaspettatamente” e un ipnotico “Donna che parla in fretta” interrotti da “Musa”. Si riparte con le tastiere e i brani “Se solo potessi” e “Fammi entrare”.

Non parla molto, Marina Rei. Non si sofferma con battute dirette al pubblico, se non un accenno al caldo e alle zanzare; ringrazia perché “qualcuno la sta ascoltando” e riparte alla chitarra con “T’innamorerò” e una bellissima “Portami a ballare”, il suo ultimo singolo, datato 2016, che dovrebbe aprire il prossimo album, in uscita quest’anno. Una singolare versione di “Primavera”, uno slancio internazionale con “Why can’t we live together” di Kyle Eastwood e un’intensa quanto energica “I miei complimenti” tra batteria e voce che si colora col testo. Gran finale con una versione acustica, viva e vibrante di “Al di là di questi anni”, il brano che l’ha resa nota al grande pubblico nel Sanremo giovani del 1996, quando arrivò terza ed ebbe il premio della critica.

Una serata davvero splendida con un artista che vale la pena ascoltare dal vivo. Tra ville e giardini si conferma come un’occasione davvero unica per partecipare a concerti altrimenti impossibili, in altrettanti luoghi artistici normalmente chiusi al pubblico. Anche l’edizione 2017 è promossa dalla Provincia di Rovigo ed organizzata nell’ambito dell’Accordo di programma tra Regione Veneto e Provincia di Rovigo, dall’Ente Rovigo Festival, col contributo della Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo e la collaborazione di 14 comuni polesani: Adria, Ariano nel Polesine, Badia Polesine, Canda, Castelmassa, Ceneselli, Ficarolo, Fratta Polesine, Lendinara, Occhiobello, Polesella, Porto Tolle, Rosolina, Rovigo. L’edizione ha il supporto nell’attività di comunicazione turistica nazionale del Rovigo convention & visitors bureau.

Paolo Spriano: un intellettuale militante

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La Foto è tratta dall’Archivio Online de l’Unità

 

Uscirà dopo l’estate la mia biografia di Paolo Spriano, una fulgida figura di giornalista, storico e politico, che ha rappresentato, senza dubbio, l’emblema di un intellettuale militante. Spriano è passato ai posteri come lo storico del Pci, ma seppe distinguere il suo ruolo politico da quello scientifico, ricevendo unanimi consensi. Non deve essere stato facile, per chi plasmò la propria idealità nella lotta di resistenza (dove aderì a GL e fu colonnello), cominciata quando era ancora studente universitario. Nel dopoguerra, collaborando all’Unità e iscrittosi al Pci, avviò un percorso di maturazione politica e culturale. La militanza, per Spriano, divenne anche occasione di approfondimento storiografico, da plasmare sulle fonti primarie, quegli archivi che in molti disdegnano ma che per lo storico torinese divennero occasione di riflessione sul percorso politico del suo partito e della sua sinistra, che studiò fin dai primordi, dalle radici operaiste e dall’esperienza del socialismo a Torino a cavallo del novecento, fino all’analisi di alcune figure chiave della storia del Pci (Gramsci, Togliatti). Nella sua opera chiave in cinque volumi sulla storia del Pci, Spriano, non cedendo alla tentazione di abbandonarsi ai toni celebrativi del suo partito, seppe affrontare con coraggio alcuni degli snodi chiave della storia del Pci, non nascondendone pagine drammatiche e piene di luci e ombre, anche attirandosi critiche da parte dei dirigenti del partito. Negli ultimi anni, ormai ordinario di storia dei partiti all’università La Sapienza, dedicò studi di ampio respiro al comunismo europeo e al personale percorso autobiografico cui diede titolo Le passioni di un decennio. Morì ancora giovane, nel 1988, per un infarto che lo provò della vita a sessantatre anni non ancora compiuti. Sopravvisse al suo partito, che di li a poco sarebbe scomparso, e lasciò una testimonianza di grande valore. Nelle pagine dell’Unità che lo commemoravano, Spriano emerse come il ricercatore della verità, l’uomo del niente non detto. Il coraggio della ragione, nello storico torinese, trovò insieme una ragione di vita e una d’amore, verso quel Pci che non sottovalutava nella preziosa valenza che aveva nella società italiana. Il libro che uscirà dopo l’estate, e che mi è costato quattro anni di fatica, esaminerà la carriera di Spriano come giornalista, come storico e come politico comunista. Sarà la prima opera organica a tentare di esaminare la sua biografia intellettuale. Con la speranza di aver fatto un lavoro scientifico onesto e in grado di riportare luce su una figura così significativa della nostra cultura.

Col calcetto completiamo l’area sportiva

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Qualcuno potrebbe chiedersi perché e se ha ancora senso investire negli impianti sportivi. Noi crediamo di si, che abbia un senso, che abbia un valore. Ed è per questo che siamo riusciti a reperire le risorse per avviare la realizzazione del nuovo campo di calcetto comunale. Il cantiere, che si è aperto ieri, si concluderà in sessanta giorni e andrà a completare un’area sportiva tra le più attrezzate e belle della provincia, permettendo anche a tanti ragazzi del paese, che oggi vanno a praticare questo sport lontano, di frequentare i nostri impianti.

L’opera, che costa meno di 40mila euro, faceva parte del nostro programma elettorale. Ci permetterà anche di riorganizzare gli spazi per l’allenamento, sistemando il secondo campo e ricavando un terzo campo, più corto, per far giocare i pulcini e i piccoli amici.

Il fatto poi, che le risorse impiegate non vadano a intaccare le possibilità di investimento sul bilancio 2017, ci permette di non sacrificare altre opere attese (scuole, manutenzioni stradali, sicurezza).

Manteniamo quindi fede agli impegni proseguendo sulla strada che abbiamo intrapreso con impegno e attenzione.